L’errore di sovrapporre terrorismo e Islam

Dal terribile attentato alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo, in cui è stata colpita la libertà d’espessione, di stampa e di satira, la destra italiana (Lega e Santanchè in primis) continua a sovrapporre la religione islamica e il terrorismo attaccando la cultura musulmana, ma è solo un’offesa enorme a tutti i musulmani che non hanno niente a che fare con chi decapita o sgozza. L’ultima idiozia, a proposito, è arrivata da Roberto Maroni, che, per l’allerta terrorismo anche in Italia dopo l’attentato al consolato italiano ad Il Cairo, vorrebbe chiudere tutte le moschee in Lombardia, ledendo il diritto al culto e colpendo indistintamente tutto il mondo musulmano, che potremmo definire per lo più moderato. Ormai in tv quasi ogni giorno vediamo nelle varie trasmissioni politiche un leghista (al 99% il nazionalpopulista Salvini) che attacca un normalissimo musulmano a cui viene contrapposto (spesso il democratico Khalid Chaouki), che cerca soltanto di ribadire la netta distinzione tra la parola “Islam” e il termine “terrorismo” (concetto espresso dall’Alto rappresentante degli esteri Federica Mogherini subito dopo l’attentato terroristico al giornale satirico francese). In realtà le organizzazioni terroristiche, che hanno precisi e inquietanti interessi, speculano sulla religione islamica e il Corano (nonostante il problema della molteplicità di interpretazioni, recita chiaramente: “non uccidere, chiunque uccida un uomo, sarà come se avesse ucciso l’umanità intera”) per convincere (indottrinare) chi verrà poi arruolato e il legame tra terrorismo e religione, appunto, viene indotto (il nesso tra cultura e violenza viene appositamente creato e la fede sarà il pretesto per uccidere) e sappiamo bene, invece, che la stragrande maggioranza dei musulmani rifiuta la violenza (altra idiozia pensare, e purtroppo c’è chi lo fa, che tutti i musulmani siano fondamentalisti e potenziali terroristi); una vittima nell’attentato a Charlie Hebdo, sotto la redazione, fu proprio un poliziotto di fede musulmana, che possiamo dire sia il vero emblema dell’Islam cosiddetto moderato, insieme a tutti gli altri musulmani (veramente molti) uccisi per mano di terroristi o che hanno apertamente condannato l’attentato a Charlie Hebdo e gli altri attacchi. Possiamo capire questo concetto anche tornando al terrorismo delle Brigate Rosse, puro fanatismo che non ha niente a che fare con i valori comunisti, così come, naturalmente, non c’è legame tra cultura cristiana e le crociate o con il terrorista, fondamentalista e antislamista (apro una piccola parentesi per ricordare che incredibilmente, ma conoscendo il personaggio nemmeno troppo, un “politico” integralista della Lega Nord, cioè Borghezio, riuscì a dire che gli ideali di questo terrorista e supercriminale potevano essere condivisibili) Breivik che, con due attentati contemporanei, uccise 77 persone in Norvegia, nel 2011, il quale si definiva salvatore del Cristianesimo e il più grande difensore della cultura cristiana (per la cronaca punito con 21 anni, il massimo nell’ordinamento norvegese, di carcere prorogabili, essendo stato considerato mentalmente lucido). Quindi le affermazioni degli esponenti della destra, e non solo, sulla questione (oltre che su molti altri temi) vanno prese con le pinze perchè probabilmente saranno solo un modo per cercare di accrescere il consenso, facendo credere che l’Islam moderato non esiste e che, magari, il nostro vicino di casa musulmano sia un fondamentalista potenzialmente pronto a ucciderci… non è assolutamente così…

dalla parte del progresso AA99