La situazione greca in una favola

In questo articolo vorrei provare a trasformare la delicatissima e grave situazione greca in una favola, ovviamente semplificandola al massimo, così come la racconterei ad un bambino: C’era una volta una signora di nome Atena. Da piccola visse anni fiorenti per cui si ricorda (persona molto democratica), poi, dopo vario tempo, cominciò a spendere molto di più di quanto poteva e con il suo stipendio di 1400 euro mensili non poteva continuare a comprare auto di lusso, seconde case e gioielli senza accumulare debiti su debiti, ma fino ad un certo punto furono, tutto sommato, sostenibili. All’inizio della crisi il suo salario si ridusse notevolmente e non riuscì più a pagare i propri debiti contratti con i familiari (la famiglia Europa) nè a mantenere le proprie condizioni agiate. A quel punto cugini e zii pretesero che Atena vendesse (meglio svendesse) parte del suo patrimonio e che riducesse le spese per i viveri essenziali, affinchè potesse pagare i debiti e gli interessi. Le condizioni di Atena peggiorarono, gli incassi diminuirono ancora, i debiti aumentarono ulteriormente e non ebbe più liquidità nemmeno per fare la spesa. La sciagurata andò vicina alla morte più di una volta ma in cambio del suo salvataggio vennero chiesti da parte dei parenti altri crediti per le medicine. Tutti si allontanarono da Atena e pensarono solo al proprio interesse, severissimi zia Merkel, nonno Juncker e suocero Scheauble, che optarono per la linea della rigidità e la ferrea punizione (ma la loro punizione non fece comunque ridurre i suoi debiti e peggiorò solo la sua condizione). Anche cugino Italo e cugina Iberica si ritrovarono in piena difficoltà. Alla fine, all’ulteriore pretesa di decurtazione delle proprie spese (anche sui beni di prima necessità) e di cessione anche dell’auto, senza in cambio una boccata d’ossigneno sui debiti e vedendo tutta la famiglia che voltava le spalle, si ribellò e decise di rifiutare nuove e spietate decurtazioni. Il suo obiettivo era modificare gli ideali della propria famiglia, tornando a quelli iniziali (così come la voleva il bisnonno Altiero Spinelli), e non optare per non vederla mai più (importante decisione, visto che da sola non se la sarebbe cavata). Attorno ad Atena si strinsero prozii e i parenti meno influenti in difficoltà, che però non si erano arresi alla linea degli altri. Atena si battè per una famiglia solidale, più unita e democratica, per il bene di tutti. Il finale della storia e il futuro della famiglia Europa li troverete nelle prossime pagine del libro di Atena, che saranno scritte a partire da domani. Ogni favola ha una morale e termina con “e vissero tutti felici e contenti”, la prima è chiara (la solidarietà e l’aiuto reciproco è alla base di solidi e duraturi rapporti), il lieto fine ce lo auguriamo tutti.

dalla parte del progresso AA99

21 pensieri su “La situazione greca in una favola

  1. in ogni favolache si rispetti c’è sempre un “principe” magari rosso e qui è alexis: in lui credo, da molto tempo, da quando votai SYRIZA. …ci sta che una favola sull’argomento la scriva anche io,magari in satira, …ciauuu

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